To the Moon, toccare il cuore con il videogioco

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E poi arriva quel giorno in cui inizi a giocare a To the moon, piccola (ma grande) creatura indie che riesce a lasciarti un profondo segno. Un’esperienza che ti cambia dentro perché tocca argomenti delicati e comuni della nostra vita.

Cominci a giocarlo, conosci i due carismatici protagonisti, la storia inizia ad incuriosirti e prosegui fino ai titoli di coda. Quattro/cinque ore di gioco, una storia affascinante ricca di momenti unici e uno scorrere di emozioni accompagnate da un comparto musicale che difficilmente dimenticheremo. Questo è To the Moon, un’esperienza prettamente narrativa con piccoli accenni ludici. E’ vero, si “gioca” pochissimo, ma non prendetelo come un difetto, To the Moon è un’opera interattiva adatta a tutti che non utilizza come strumento la carta o la televisione, vuole raccontare una storia, trasmettere un messaggio e come tale, chiunque può lasciarsi andare alla scoperta di una storia toccante che vi farà scendere qualche lacrima facendovi stringere un nodo alla gola.

Dimenticavo… non voglio esagerare, giochi, film e altri mezzi narrativi vissuti negli ultimi mesi (anche ultimi anni?) non tengono il confronto con la fantastica storia narrata in To the Moon…

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Beyond Due Anime, due spunti riflessivi

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Non ho ancora avuto il piacere di averlo tra le mani ed immergermi in questo nuovo progetto di David Cage, ma in seguito ai pareri discordanti della stampa che si è divisa in due, i miei pensieri (o preoccupazioni) aumentano sempre di più.

Cosa mi preoccupa in Beyond: Due Anime? (ancora mi chiedo come possa avere il coraggio di scriverlo in italiano!)

Inizio con le seguenti domande, a cui risponderò dopo averlo giocato:

1) E’ un videogioco?
2) E’ un buon videogioco?
3) E’ una buona esperienza narrativa?
4) E’ più videogioco o film?

Ogni domanda è molto delicata, se una delle quattro non dovesse risultare soddisfacente potrei anche chiudere un occhio, ma se nessuna riesce a convincermi potrei anche pensare che David Cage ha totalmente fallito un progetto ambizioso che poteva chiudere il ciclo della generazione PS3 alla grande!

Vi invito a ritornare sul blog per il mio personale resoconto sul gioco!

[Aggiornamento del 18 Ottobre 2013]

Il mio caro amico Alessandro suggerisce una quinta domanda:

5) E’ davvero una bella storia?

Premetto che la domanda è stata posta durante lo svolgimento del gioco ammettere che il presentimento è stato esatto! Rispondo subito:

Per quanto la storia può toccare elementi emotivi di un certo spessore devo ammettere che è proprio la storia uno dei punti deboli del gioco! Fin troppo banale e Cage ha esagerato con l’aspetto soprannaturale. Le sue storie, a parte Heavy Rain, sono state sempre basate su aspetti soprannaturali (pur sempre ancorati nell’introspezione umana), ma questa volta ha esagerato riuscendo a ridicolizzare una storia che non approfondisce a dovere molti argomenti, anzi, si denota troppa superficialità e fretta, soprattutto nelle parti finali del gioco.

Vi rimando al prossimo appuntamento con un articolo dedicato ad altri aspetti del gioco!

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Il retrogame secondo…

Da grande (e vecchio) appassionato di videogiochi non potevo includere nella pianificazione editoriale di Video-gamers.it una sezione dedicata al retrogame. Escludere una rubrica retrogame sarebbe stato un cattivo errore; significherebbe dimenticare il nostro passato da videogiocatori e non solo! Nessuno potrà avere idea di come sono nati i videogiochi e la storia del videogioco ha così tanto da raccontare che non si finirebbe mai di scrivere!

Da ora in poi chi vorrà tuffarsi nel passato del videogioco troverà un luogo in cui rifugiarsi, basterà bussare nella porta con scritto “Vecchi Tempi”.

Entra adesso…

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Video-gamers.it!

Il titolo già spiega tutto, Videogamers è diventato realtà e potete trovarlo seguendo l’indirizzo www.video-gamers.it. Seguirà le idee nate su questo blog e si evolverà aggiungendo ulteriori canali di lettura con lo scopo di attrarre diverse tipologie di utenti. Attualmente è in fase Beta, ci sono tanti lavori da ultimare, ma è già possibile vederne la forma, la sua struttura organizzativa e la maggior parte delle sezioni. Mi piacerebbe tantissimo ricevere le vostre considerazioni sul progetto e se siete interessati eventuali proposte di collaborazione all’interno di Videogamers.

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The Elder Scrolls è tornato, Skyrim è tra noi

Oggi 11/11/11 giunge sugli scaffali The Elder Scrolls: Skyrim. Una data memorabile per un capolavoro atteso da cinque anni. Acclamato dalla critica e dal pubblico, Skyrim è pronto a far immedesimare milioni di giocatori all’interno di un mondo fantasy coinvolgente e appassionante. Che il viaggio abbia inizio…

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Call of Duty Modern Warfare 3, la battaglia ha inizio

DUE BIG, MEZZA DELUSIONE IN COMUNE
Ieri è stato il turno di Call of Duty: Modern Warfare 3, qualche settimana addietro quello di Battlefield 3. I due grandi brands, dopo una lunga attesa sono giunti nelle mani dei videogiocatori. Ma l’attesa è stata giustificata? Siamo sicuri che tutto questo tempo non sia servito a generare hype? Escludendo le componenti multiplayer (davvero ottime) le campagne single player di entrambi i giochi lasciano molto a desiderare. Chi per la componente tecnica, chi per il comportamento degli avversari ed entrambi per non aver mostrato nulla di nuovo.  Che fine ha fatto lo spirito del primo Battlefield? Come mai non è stato possibile rendere più attraente l’aspetto di Call of Duty? Esiste il concetto longevità in questi giochi? Se questi due titoli in definitiva, sono nati per sfondare nel gioco online, dovevano costare decisamente meno;  non potrò mai credere che siano stati sostenuti costi di sviluppo così alti.  Evidentemente avranno sostenuto molte altre spese in altri settori…marketing? Direi proprio di si, dato che…

IL MONDO DEI VIDEOGIOCHI E’ CAMBIATO
Molte volte esprimo le mie idee affermando che il mondo dei videogiochi sia cambiato e che non esistono più i videogiocatori di una volta. Il gioco adesso sembra spinto alla spettacolarizzazione visiva, mettendo da parte i valori del videogioco “sano”.
Dal punto di vista tecnico Call of Duty lascia molto perplessi ed è assurdo come una software che ha incassato milioni di dollari con i titoli precedenti rilasci sul mercato un gioco con un comparto tecnico datato. Battlefield può essere incoronato come il gioco con la peggior intelligenza artificiale dei nemici. Ma poco importa quando il gioco è atteso, desiderato e spinto da potenti campagne marketing. Evidentemente ai piani alti delle relative software house sanno bene com’è composta una buona fetta di mercato di giocatori e non avranno mai avuto dubbi in merito alle grandi quantità di copie vendute.

UNA DOMANDA CONCLUSIVA
Vorrei concludere con una domanda…ma dato che ormai vanno tanto di moda i DLC (gli sviluppatori lo sanno molto bene), non sarebbe stato più semplice far uscire un contenuto da scaricare con tutti gli aggiornamenti per il gioco online?

Chissà perché invece è stato pubblicato diversamente, ma in fondo, la risposta non è poi così tanto difficile…

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Glados e l’intelligenza artificiale umana

Per molti il nome Glados può non significare nulla, altri possono incuriosirsi e altri ancora ne conoscono il riferimento. Difficile etichettare questo personaggio all’interno di una categoria ben precisa; difficile perché non è totalmente umana e neanche del tutto artificiale. Come la si può introdurre nel monto attuale “metaforicamente parlando”?

Interpretazione attuale della vita vissuta attorno ai computer? La futura mente umana che dovrà essere supportata da intelligenze artificiali? O la mente umana che potrà essere rinchiusa all’interno di un computer? I millenni sono i testimoni del progresso della scienza (e non solo della scienza) e tutto ciò che ci sta intorno al giorno d’oggi era impensabile 500 anni fa. Eppure anche la più piccola dimostrazione della scienza (o tecnologia) nei nostri giorni sembra scontata e banale. Vogliamo parlare della medicina? Vogliamo parlare della clonazione? Il viaggio sulla Luna (ma è avvenuto davvero?), insomma si potrebbe scrivere una lista infinita su ciò che l’uomo è riuscito a creare nel corso degli anni.

E se tra un futuro non molto lontano sarà possibile utilizzare i computer per trasferire l’intelligenza umana in quella artificiale? Sarà possibile tra un “tot di tempo” trasferire il sapere di un medico in una scheda di memoria e conservarla per impiantarla in un altro essere umano? Sono consapevole che sono pensieri fantascientifici ma secoli fa non sarebbe stata anche fantascienza trapiantare il cuore da un essere umano ad un altro?

Ma chi è Glados?
Prossimamente troverete un’analisi  su questo particolare personaggio appartenente al videogioco Portal 2 sviluppato dalla software house Valve.

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Ritiriamo dal mercato State Of Emergency 2

Continuano le imbarazzanti accuse! Questa volta si sfiora il ridicolo (o si è già toccato). Dopo gli eventi di rivolta avvenuti a Roma la destra politica ritorna a mettere in accusa il mondo dei videogiochi. La Mussolini prende in causa State of Emergency 2, gioco in cui bisogna affrontare rivolte contro uno stato repressivo nei confronti del popolo. Secondo la Mussolini tale gioco stimola comportamenti aggressivi. Già è assurdo far uscire dalla propria bocca tale parole, ma è ancora più ridicolo affermare che il gioco deve essere ritirato dai negozi. Ma State of Emergency è un titolo uscito 10 anni fa su PlayStation 2 e invito all’esperta di videogiochi Mussolini a trovarne uno in qualunque negozio sparso per il mondo. Ciò dimostra da parte di questa gente una totale ignoranza in materia ed è assurdo che al giorno d’oggi e soprattutto in politica ci sia gente che parli apertamente sparando cazzate su argomenti che neanche conoscono! Viva la politica italiana!

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Videogiochi, attualità e dintorni

Luglio è stato un mese particolarmente caldo nel mondo dei videogiochi. Ho terminato LA Noire, la strage di Oslo ha sollevato in Italia l’ennesimo polverone sul mondo dei videogiochi, Nintendo ha effettuato un drastico taglio di prezzo al suo neonato 3DS e una nuova perla videoludica è giunta sul market place di Xbox Live, ovvero From Dust.

LA Noire oggi ed Heavy Rain ieri. Due titoli che hanno creato parecchie discussioni tra appassionati. Commenti negativi per via della scarsa interazione e dell’eccessiva semplicità. Commenti positivi per il titolo dell’ex Team Bondi per via della sua componente cinematografica.  La Noire dal mio punto di vista è un titolo da affrontare per quello che offre. E’ nato con delle precise idee ed è stato pubblicato mantenendo le promesse. Io non sono rimasto deluso dal titolo Rockstar perché già immaginavo cosa mi avrebbe offerto. Una storia da giocare e vivere di persona, una componente investigativa soft e sessioni action immediate per un gioco che in definitiva si gioca e non. I puristi del videogioco potranno storcere il naso, ma chi ha detto che ogni videogioco viene pubblicato debba essere dedicato solo agli appassionati?

Violenza gratuita nei videogiochi sempre sotto accusa e violenza gratuita in tv in qualunque orario senza nessuna critica. Mi chiedo sempre come mai il videogioco violento sia un rischio per la salute mentale mentre numerose trasmissioni non fanno altro che trasmettere (TG compresi) servizi e immagini reali senza alcun problema. Più volte nei miei articoli ho espresso pareri in merito a questi argomenti e anche se sono ripetitivo vorrei veramente che non ci siano più accuse ridicole contro queste media che ha da offrire solo grandi esperienze e coinvolgimento emotivo.

[Aggiornamento del 22 Ottobre 2011] Continuano le imbarazzanti accuse! Questa volta si sfiora il ridicolo (o si è già toccato). Dopo gli eventi di rivolta avvenuti a Roma la destra politica ritorna a mettere in accusa il mondo dei videogiochi. La Mussolini prende in causa State of Emergency 2, gioco in cui bisogna affrontare rivolte contro uno stato repressivo nei confronti del popolo. Secondo la Mussolini tale gioco stimola comportamenti aggressivi. Già è assurdo far uscire dalla propria bocca tale parole, ma è ancora più ridicolo affermare che il gioco deve essere ritirato dai negozi. Ma State of Emergency è un titolo uscito 10 anni fa su PlayStation 2 e invito all’esperta di videogiochi Mussolini a trovarne uno in qualunque negozio sparso per il mondo. Ciò dimostra da parte di questa gente una totale ignoranza in materia ed è assurdo che al giorno d’oggi e soprattutto in politica ci sia gente che parli apertamente sparando cazzate su argomenti che neanche conoscono! Viva la politica italiana!

Nintendo forte delle alte vendite delle sue innumerevoli versioni del NDS non ha fatto i conti con la realtà. Troppo sicura di se ha lanciato sul mercato una  tecnologia 3D abbozzata (tra l’altro una tecnologia creata  da Sharp 20 anni fa e abbandonata per la scarsa qualità) , fastidiosa e con uno schermo dalle dimensioni “ridicole” viste le dimensioni più grandi dei modelli antecedenti. Speriamo che gli scarsi risultati di vendita abbiano fatto capire alla Nintendo che “dall’altra parte” ci sono dei giocatori appassionati che non vogliono essere trattati come stupidi esseri da spolpare ogni 6 mesi con una console revisionata. Inoltre sembrano far finta di nulla e che non capiscano che una cconsole senza un gran numero di titoli non potrà mai raggiungere vendite paurose come nei primi periodi del Nintendo DS.

From Dust è un piccolo grande capolavoro, merito spazio all’interno della storia dei videogiochi. Misterioso, affascinante, inquietante e stimolante allo stesso tempo. Una sfida contro la natura all’interno di un mondo che può essere modificato a nostro piacimento. Un’antica tribù alla ricerca del proprio passato dovrà utilizzare il potere dei totem e riuscire a trovare le proprie memorie. Acqua, lava, terra e tutto ciò che è ricreato all’interno dei vari livelli di From Dust potranno essere gestiti per aiutarci a contrastare le forze della natura. La nuova opera di Eric Chahi può essere considerata una metafora dei giorni nostri? L’uomo e le sue immense capacità possono influenzare il mondo in diversi modi: può distruggerlo ma anche salvarlo…e non sarà che per salvaguardare il mondo bisognerà fare dei passi indietro e “ricordarci” un pò da dove siamo venuti? E’ vero, al giorno d’oggi abbiamo veramente bisogno di recuperare le proprie memorie…

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Tre grandi attese tra Mortal Kombat, Duke Nukem e L.A. Noir

GRANDI ATTESE TRA GRANDI RITORNI E NON
In un panorama video ludico che ha subito numerosi cambiamenti ed evoluzioni, stanno per affacciarsi tre titoli che propongono una gran parte della loro struttura basata su giochi usciti anni addietro.

MORTAL KOMBAT – Stile classico in veste HD
Il 21 Aprile torna sui nostri schermi Mortal Kombat. Il titolo offrirà un’impostazione dei livelli tipica dei vecchi episodi, ovvero in 2D con scenari tridimensionali. Il comparto tecnico e le animazioni saranno curate nei minimi dettagli e la giocabilità ricorderà parecchio quella dei precedenti episodi. Il cast, le fatality e tutti i componenti che ne hanno scaturito il successo dei vecchi episodi sono al loro posto e calcolando che allo stato attuale c’è molta sete di picchiaduro direi che ci sono tutte le carte in regola per successo garantito!

DUKE NUKEM – Il ritorno di un mito
Il 6 maggio è il turno di Duke Nukem; titolo che in tutti questi anni di attesa ha tirato su di se migliaia di discussioni innalzando l’attesa fino alle stelle. Ciò che mi chiedo è come farà un gioco, che concettualmente offrirà un gameplay classico come quello di 14 anni fa, a spopolare nel bel mezzo dei grossi titoli usciti in questi ultimi anni. Basterà il solo nome a far saltare il titolo ai primi posti delle classifiche? Quale arma segreta sfoggerà l’intramontabile Duca?

L.A. NOIRE – Il primo videogioco cinematografico
Il 20 maggio Rockstar porterà in casa di milioni di appassionati un progetto ambizioso, un gioco che a detta degli sviluppatori, avvicinerà il mondo dei videogiochi al cinema come mai nessuno era riuscito in precedenza. Oltre sei anni di sviluppo e più di cento milioni di dollari spesi nel corso dello sviluppo. Ambientato in una Los Angeles del 1947 il giocatore interpreterà i panni di un poliziotto in carriera che dovrà seguire le tracce di un serial killer. Alla formula di gioco “classica” in stile GTA III con una città in cui svolgere le nostre indagini e missioni si affianca il “motion scan”una delle più grandi innovazioni nel campo dei videogiochi. Grazie a tale tecnologia (basata sulla ripresa delle espressioni del volto da parte di ben 35 telecamere in HD) viene dato un grandissimo valore alle nostre investigazioni e agli interrogatori. Ad esempio, se alcune domande faranno reagire in modo sospetto gli indagati, sarà possibile scorgere dal movimento di un labbro se stanno mentendo. Il gioco conta numeri paurosi, oltre 400 attori, tantissime ore di dialoghi ed una sceneggiatura da far invidia alle pellicole di Hollywood. Concludo la notizia specificando che L.A. Noir è il primo videogioco della storia ad essere ammesso ad un festival del cinema, ed esattamente al Tribeca Film Festival.

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